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L`industria del legno contesta la proposta della Svezia di pagare i proprietari forestali per posticipare i tagli


Contesto normativo e descrizione della proposta. Il governo svedese sta valutando una politica per compensare i proprietari di foreste – circa 400 SEK (~42 USD) per tonnellata di CO2 – al fine di posticipare il taglio degli alberi da 5 a 20 anni oltre il minimo legale, con l`obiettivo di aumentare lo stoccaggio di carbonio e rispettare gli obblighi UE in materia di LULUCF. Il programma potrebbe costare fino a 2,36 miliardi SEK (~246 milioni USD) entro il 2030.

Reazioni dell`industria e preoccupazioni economiche. La proposta ha suscitato forte opposizione da parte dell`industria forestale e del legno. La Federazione delle Industrie Forestali Svedesi avverte che fino a 7.200 posti di lavoro – in particolare nelle segherie più piccole – potrebbero essere messi a rischio. La riduzione della materia prima disponibile rischierebbe inoltre di destabilizzare settori a valle come carta, imballaggi e edilizia.

Viveka Beckeman, direttrice generale della Federazione, ha dichiarato: “Le segherie di piccole dimensioni rischierebbero la chiusura a causa dell`aumento dei costi della materia prima.”
I critici sostengono inoltre che limitare l`offerta interna di legname potrebbe spostare la produzione all`estero, minando gli obiettivi ambientali della Svezia con una maggiore dipendenza da mercati meno regolamentati.

Motivazioni ambientali e di mercato. I sostenitori dell`iniziativa sottolineano i benefici climatici e per la biodiversità derivanti dalla riduzione temporanea dei tagli, considerandola un modo per riflettere il valore ecologico reale delle foreste. Tra i benefici si annoverano anche la ricreazione, la protezione degli habitat e la mitigazione del cambiamento climatico.
Parallelamente, i mercati privati stanno già reagendo: la startup estone Arbonics, in collaborazione con Treebula in Svezia, ha iniziato a offrire ai proprietari forestali l`accesso ai mercati dei crediti di carbonio, coinvolgendo quasi 500 proprietari di terreni forestali – segno della crescente domanda di schemi volontari di carbonio.

Per i professionisti del settore, la prossima legge di bilancio svedese (attesa a settembre) sarà cruciale: potrà decidere se garantire un sostegno statale o lasciare lo stoccaggio di carbonio alle iniziative di mercato privato.

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Fonti:
1. illuminem.com
2. agtechnavigator.com



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